Che cosa è il "compagnonnage" ?
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“Il
compagnonnage è prima di tutto un'associazione di categorie
professionali le quali che creano fra loro una rete di scambio di
tecnologia, di metodologia o di mutuo soccorso”: così è la definizione
data dal Conservatoire Compagnonnique des Métiers.
Sinonimo di abilità e del bel lavoro, evoca oggi soprattutto
un’esigenza professionale e una competenza che si ottiene dopo una
lunga e variegata formazione sul “Tour de France”. Se oggi l'aspetto
iniziatico è meno rilevante, quando a lungo ne è stata la sua
specificità, tuttavia rimane scrupolosamente attento allo sviluppo
morale e spirituale dei suoi membri. Comprovato in Francia fin dal
quattrocento, ma probabilmente molto più antico (anche se è difficile
da risalirci, secondo la tradizione, fino al Tempio di Salomone),
rappresenta un momento importante nella storia del lavoro operaio
francese. La sua definizione è strettamente legata ai grandi momenti
della propria storia.
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Piccola storia del compagnonnage
Storicamente, i
compagnonnages
sono raggruppamenti di artigiani clandestini, comprovato con certezza
fin dal quattrocento, ma sembrano molto più antichi. Lo studio delle
ossature medievali ci mostra ad esempio come l’evoluzione delle
tecniche del legno che si sono diffuse rapidamente nel XII secolo dalla
Borgogna fino alla Bretagna e dalle Fiandre fino al Poitou. Ciò
implicava un’organizzazione di artigiani itineranti che ricordano il
compagnonnage.
Possiamo ragionevolmente supporre che gli artigiani, attratti dai
grandi cantieri ecclesiastici, nelle città hanno fornito un punto di
riferimento per la comparsa di associazioni le quali trasmettevano
segreti professionali, assicuravano l'assistenza reciproca e una vita
religiosa, ben distinta della confraternita di maestri. Il termine
compagnonnage,
attestato nel seicento, si sostituisce solo nell’ottocento alla vecchia
parola “Dovere”. I Compagni gradualmente organizzano un “Tour de
France”, che gli consente di approfondire la loro conoscenza del
mestiere, confrontandosi con tecniche, materiali diversi. Essi sono
accolti in “Cayennes” le quali sono gestite da “madri”. Il loro lavoro
con i maestri della città (il “borghese”) è regolato da un “rullatore”
il quale ne controlla l'assunzione.
Queste società si sono sviluppate in parallelo e in modo
indipendente, semi-segretamente, esse non devono essere paragonate a
una setta o una società segreta: certo, le condanne religiose (tra le
quali la più famosa è stata quella emessa dalla Sorbona nel 1645 e 1655
nei confronti dei calzolai) o gli editti della polizia che
confinavano i “doveri” fuori dalla legalità, ma come erano essenziali,
in molte città, esse non si nascondevano. Gli interdits
(“divieti”) presi nei confronti di alcuni padroni o di alcune città
sono alla radice delle azioni sindacali, dello sciopero o del
boicottaggio. Nel settecento, i riconoscimenti tra le società
compagnoniche sono poco a poco, alla base a dei compagnonnages. Senza fondersi in un'unica società (“il” compagnonnage
non è mai esistito), si racchiude nel 1807 in una lista di venticinque
mestieri. Accanto a questi riconoscimenti, vi sono delle lotte a volte
sanguinose, o delle competizioni atte a “conquistare” una città, che
alimentano le rivalità fra i “doveri”.
Il divieto delle corporazioni e delle associazioni operaie con la
legge Le Chapelier (1791), oltre all'urbanizzazione e
all'industrializzazione nell’ottocento, cambieranno il volto dei compagnonnages.
L'influenza massonica, sensibile sin dalla fine del settecento,
l'entusiasmo romantico per la cultura popolare che viene riscoperto
attraverso i libri di “Agricol Perdiguier”, porrà maggiormente
l'accento sull’aspetto simbolico e rituale, mentre all'inizio del
novecento, il movimento sindacale si sostituirà ai compagnonnages
nell'azione sociale. I vecchi “doveri” si riuniranno da quel momento in
poi sotto l'egida dei fondatori che essi rivendicano: il re Salomone
(gli scalpellini detti “stranieri”, i falegnami detti “gavots”, i
carpentieri detti “indiani”, i fabbri, i muratori, i bottai), il Padre
Soubise (i carpentieri detti “bons drilles”, gli stuccatori, i
conciatetti), il Maestro Jacques (gli scalpellini" detti “passants” e
numerosi altri mestieri).

Gli sforzi del Perdiguier (1805-1875) per pacificare il Tour de France
e i tentativi di riunire diversi riti si concludano con un fallimento,
finché il divieto di associazione rimarrà in vigore. Inoltre la libertà
sindacale (1884) permette la creazione della “Union Compagnonnique”
(1889), la più antica delle grandi organizzazioni esistenti. Tuttavia,
fu contestata per aver organizzato una tradizione unitaria, che fa
riferimento congiuntamente ai tre fondatori. L’Association Ouvrière des Compagnons du Devoir du Tour de France (1941 e 1946) e la Fédération Compagnonnique des Métiers du Bâtiment
(1952) raggruppò in seguito la maggior parte dei doveri che non avevano
aderito all'Union. Queste tre società raggruppano la quasi totalità
degli attuali compagnonnages.
Bibliografia
generale
Oltre a questa bibliografia generale, i compagni sono invitati a consultare la bibliografia
specifica (password richiesta.)
Siti da visitare :
Per un primo approccio :
Storia del Compagnonnage
- Martin Saint-Léon (Émile),
Le compagnonnage, Paris, Armand
Colin, 1901 (1983).
- Coornaert (Émile),
Les
Compagnonnages en France du moyen âge à nos jours,
Paris, Les Éditions Ouvrières, 1966.
Questi due libri sono i più approfonditi e più completi sulla
storia dei compagnonnages. Si possono aggiungere ottimi libri secondo
le regioni:
- Bastard (Laurent), Mathonière (Jean-Michel),
Travail et honneur, Les
compagnons passants tailleurs de pierre en Avignon aux XVIIIe et XIXe
siècles, Dieulefit, La Nef dez Salomon 1996 (Les carnets
de Dédale,
vol. 1).
- Bastard (Laurent),
Compagnons au
fil de la Loire, Paris, J.C. Godefroy, 2000
- Jeanton (Gabriel),
Compagnons du
Devoir et Compagnons de Liberté au
XVIIIe siècle à Mâcon,
Châlon-sur-Saône, Progrès de Saône-et-Loire,
1928.
- Hauser (Henri),
Les compagnonnages
d'art et métiers à Dijon aux XVIIe
et XVIIIe siècles, Marseille, Laffitte reprints, 1907
(1979).
Si noti che
Le livre du compagnonnage del Agricol Perdiguier (1840) può essere scaricato dal sito web
Gallica.
Libri illustrati
- Icher (François),
Dictionnaire
du Compagnonnage, Éditions du Borrégo, 1992.
- Icher (François),
La France
des Compagnons, Paris, la Martinière, 1994.
- Mouret (Jean-Noël),
Les
Compagnons. Chefs-d'Œuvre, Éd. Hatier, 1997.
- J. Cl. Peretz,
L'Outil et le
Compagnon, Éd. J.-C. Godefroy.
- Tristan (Frédérick), Thomas (Jacques), Monier (Louis),
Le Livre d'Or du Compagnonnage,
Paris, J.-C. Godefroy, 1990.
Il Compagnonnage (libri generali)
-
Encyclopédie du compagnonnage,
Monaco, Le Rocher, 1999
- Barret (Pierre), Gurgand (Noël),
Ils voyageaient la France, Le Livre
de Poche, 1980.
- Bayard (Jean-Pierre),
L'esprit du
Compagnonnage, Éd. Dangles, 1994.
- Blondel (Jean-François),
Mystique
des tailleurs de pierre, Éd. du Rocher, 1998.
- Castéra (Bernard de),
Le
Compagnonnage, Paris, P.U.F. (coll.
Que sais-je ?)
- Icher (François),
Les
Compagnons ou l'amour de la belle ouvrage, Gallimard, 1995
(coll. Découvertes).